Redazione MJ News

Redazione MJ News

Lunedì 9 dicembre 2024 prende il via la nuova stagione di Mudù 11, il celebre programma televisivo ideato e realizzato dal grande Uccio De Santis, in onda su Telenorba”.

Ad annunciarlo è il vice sindaco con delega al Turismo e al Marketing Territoriale, Ugo Valicenti: “Lo scorso ottobre 2023, la nostra amata Scanzano Jonico ha avuto l’onore di ospitare per una settimana l’intero cast del programma. Durante questo periodo sono state girate scene inedite che hanno messo in risalto le bellezze del nostro territorio, coinvolgendo tanti concittadini che, con entusiasmo, sono diventati veri protagonisti sul set. Sono stati giorni intensi, ricchi di partecipazione e grande visibilità per la nostra città. Come Amministrazione Comunale, siamo entusiasti di aver dato vita a questa iniziativa che rappresenta un’importante occasione di promozione per Scanzano Jonico. Continueremo a lavorare con determinazione per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi, impegnandoci a restituire alla nostra città la visibilità e il prestigio che merita”.

“Desidero ringraziare – conclude il vice Sindaco – il Sindaco, gli Assessori, i Consiglieri di maggioranza e, in particolare, il mio caro amico Uccio De Santis, per aver condiviso e sostenuto con entusiasmo questo importante progetto. Auguro a tutti una buona visione e un sereno Natale alle famiglie della nostra comunità”.

Il programma andrà in onda su Telenorba dal lunedì al sabato alle ore 14 e in replica alle 20:10 e alle 23.

 

La Trasnova comunica il licenziamento collettivo di 97 lavoratori impiegati negli stabilimenti Stellantis di Pomigliano d'Arco, Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi, ritenuti esuberi per le esigenze produttive dell'azienda a causa della "volontà di Stellantis di cessare tutti i contratti in essere" dal 31 dicembre. La comunicazione è stata inviata ai sindacati di categoria. Dei 97 esuberi, 54 sono impegnati nel solo stabilimento di Pomigliano d'Arco, dove da giorni i lavoratori Trasnova stanno bloccando gli ingressi merci della fabbrica, provocando, di fatto, il fermo delle produzioni.

L’Associazione Protezione Civile di Balvano, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Balvano, è lieta di annunciare la Quarta Edizione del Presepe Artistico a Grandezza Naturale, che sarà inaugurata il 7 dicembre 2024, alle ore 19:00, nella nuova location del Giardino del Palazzo Comunale di Balvano (PZ).

Quest’anno, a causa dei lavori in corso presso il suggestivo Convento di Sant’Antonio, non è stato possibile allestire il presepe nella sua storica cornice. Ma la sfida di trovare una nuova ambientazione è stata accolta con entusiasmo, trasformando il Giardino del Palazzo Comunale in una vera e propria Betlemme a cielo aperto, capace di incantare e trasportare nel passato tutti i visitatori.

Da settimane, i volontari dell’Associazione Protezione Civile, con il prezioso aiuto delle loro famiglie, lavorano instancabilmente per dare vita a questa edizione unica, arricchita da nuove scene, figure e personaggi. I dettagli artigianali, i materiali scelti con cura e gli abiti che rievocano le atmosfere del passato trasformano il presepe in un’esperienza immersiva e sensoriale.

Un ringraziamento speciale va a tutti i volontari e alle loro famiglie e, in particolare, a Giovanna, Maria e Analaura, che hanno contribuito in maniera decisiva, rendendo il presepe ancora più unico e affascinante.

Un evento che è molto più di una tradizione: è un’occasione per emozionarsi, stupirsi e rivivere la magia del Natale.

Vi aspettiamo quindi all’inaugurazione il 7 dicembre 2024, alle ore 19:00.

Se per caso non doveste riuscire a partecipare all’inaugurazione, non preoccupatevi! Il presepe sarà visitabile anche nei seguenti giorni:

Date e orari di apertura

  • 7 Dicembre, Sabato: dalle 18:00 alle 21:00
  • 8 Dicembre, Domenica: dalle 18:00 alle 21:00
  • 15 Dicembre, Domenica: dalle 18:00 alle 21:00
  • 21 Dicembre, Sabato: dalle 18:00 alle 21:00
  • 22 Dicembre, Domenica: dalle 18:00 alle 21:00
  • 25 Dicembre, Mercoledì: dalle 18:00 alle 21:00
  • 28 Dicembre, Sabato: dalle 18:00 alle 21:00
  • 29 Dicembre, Domenica: dalle 18:00 alle 21:00
  • 1 Gennaio, Mercoledì: dalle 18:00 alle 21:00
  • 5 Gennaio, Domenica: dalle 18:00 alle 21:00

Si consiglia di consultare sempre le pagine Facebook e Instagram dell’Associazione Protezione Civile di Balvano per verificare eventuali variazioni agli orari o alle date

.

Con l’approssimarsi delle imminenti festività natalizie in cui è previsto un importante afflusso di visitatori, in particolare nel centro storico della città, il Comune, ha ritenuto necessario introdurre soluzioni in tema di mobilità tese a decongestionare il traffico nel centro storico.

Con un’ordinanza a firma del dirigente del Settore Traffico (332/2024), Paolo Milillo, è stata predisposta una nuova regolamentazione per l'accesso nel centro abitato dei bus turistici nelle giornate 7, 8, 14, 15, 21, 22, 28 e 29 dicembre 2024 e 4 e 5 gennaio 2025, anche in occasione della programmazione, in città, del presepe vivente.

Per far sì che i turisti e residenti arrivino in centro con mezzi sostenibili o con il trasporto pubblico locale, dunque, Il Commissario Straordinario ha richiesto, ed ottenuto dalla Regione e dalle FAL, durante le suddette giornate, l’implementazione delle corse su rotaia dal parcheggio di interscambio all’interno del Terminal Intermodale (Fermata Serra Rifusa), sia per i bus turistici che per le vetture private, a titolo gratuito.

L’implementazione delle corse aggiuntive dal Terminal Bus, che è stata possibile grazie al contributo dell’Assessorato e della Direzione Generale per le Infrastrutture e la Mobilità della Regione Basilicata, permetterà di raggiungere il centro città sia nelle giornate del sabato, in cui sono già garantite in base al programma di esercizio in essere da parte delle FAL, sia nelle giornate di domenica, in base al programma straordinario attivato dalla stessa azienda ferroviaria.

Tutti i bus turistici diretti nel centro abitato, dovranno, dunque, obbligatoriamente effettuare la fermata per la discesa e la salita dei passeggeri nell’area del Terminal Intermodale di Serra Rifusa- Matera Sud con la possibilità della successiva sosta fino alla capienza stabilita.

A seguito di tale ordinanza, sarà predisposta, di concerto con l’ANAS, da parte del Comune di Matera, adeguata cartellonistica segnaletica agli ingressi della città sia dalla parte della SS7- Ferrandina- Matera, che della Statale 99 che collega Matera a Bari.

Il parcheggio del Terminal Bus potrà essere utilizzato in maniera gratuita anche dalle auto di privati che in tal modo non appesantiranno il traffico lungo le arterie stradali principali della città.

Il docufilm lancia un messaggio importante alle nuove generazioni: ogni azione online ha le sue conseguenze

 

Ieri a Roma, è stato presentato in anteprima “Non ne vale la pena”, il nuovo documentario del progetto #cuoriconnessi di Unieuro e Polizia di Stato. 

Angela, Andrea e Islam, tre ragazzi come tanti, hanno una storia da raccontare. Una storia che parla di errori, di conseguenze e del percorso intrapreso per prenderne coscienza e superarli. 

Il documentario, interamente girato a Reggio Calabria, racconta senza filtri, come le azioni online, anche quelle apparentemente innocue, possano avere ripercussioni devastanti nella vita delle persone. 

I tre protagonisti sono stati sottoposti alla “messa alla prova”, un percorso alternativo al procedimento penale a determinate condizioni, che prevede l’impegno ad aderire a un programma di risocializzazione e rieducazione e che ha l’obiettivo di far comprendere che l’errore e il reato commesso possono diventare un momento di maturazione e di crescita. Un’esperienza che ricorderanno per tutta la vita.  Nel documentario, alla loro voce è affidato il compito di sensibilizzare i coetanei a un utilizzo consapevole della tecnologia.L’obiettivo, attraverso le loro testimonianze, è quello di promuovere valori quali il rispetto per gli altri e l’empatia, fondamentali per costruire una società migliore. 

Con la regia dello storyteller Luca Pagliari, “Non ne vale la pena” si inserisce all’interno del progetto #cuoriconnessi, nato nel 2016 dalla collaborazione tra Unieuro e Polizia di Stato che, attraverso la Polizia Postale, si impegna quotidianamente in progetti di educazione digitale rivolti ai ragazziper promuovere un utilizzo responsabile della tecnologia e contro il cyberbullismo.

Il documentario è disponibile gratuitamente, come tutti gli strumenti di #cuoriconnessi, per tutte le scuole che ne fanno richiesta sul sito www.cuoriconnessi.it .

Il settore dello spettacolo dal vivo in Basilicata è in ginocchio, soffocato da una programmazione culturale tardiva, quando non inesistente, che non può essere più tollerata. Gli impegni legislativi e istituzionali assunti dalla Regione sembrano essere relegati a semplici dichiarazioni di principio, mentre le lavoratrici e i lavoratori della cultura continuano a pagare il prezzo di un’assenza cronica di visione.

La Legge Regionale 37/2014 sancisce chiaramente che la cultura e lo spettacolo sono strumenti essenziali per la crescita sociale ed economica della Basilicata, ma l’attuazione dei suoi obiettivi si è dimostrata ben lontana dalle premesse. Da anni, i piani annuali dello spettacolo vengono emanati a consuntivo, costringendo gli operatori a lavorare al buio, anticipando spese senza alcuna garanzia sui tempi e sulle modalità di finanziamento. Questo è accaduto, puntualmente, per il 2023 e si sta verificando anche per il 2024, per cui si attende ancora la pubblicazione del piano.

Il mancato rispetto dei tempi non è solo una questione burocratica: è una ferita al tessuto culturale, sociale ed economico della nostra regione. Ritardi come quelli del Governo Bardi I e dell’attuale giunta declassano la regia regionale e danneggiano l’immagine della Basilicata anche a livello nazionale. Senza una programmazione puntuale, gli operatori locali perdono opportunità di cofinanziamento e riconoscimenti essenziali, alimentando un circolo vizioso che deprime l’intero settore.

I professionisti dello spettacolo non chiedono “assistenzialismo” (parola tanto invisa a questa maggioranza, che né assiste né paga il lavoro di cui pure ha beneficiato, a quanto pare!), ma regole certe, programmazione puntuale e il rispetto degli impegni assunti. È inaccettabile che un settore che contribuisce alla crescita culturale ed economica, così come alla coesione sociale, venga continuamente ignorato o marginalizzato.

Per il 2023 tutti i soggetti ministeriali hanno subito un taglio di circa il 55% rispetto al fabbisogno richiesto, mentre 28 soggetti non ministeriali  benché ammessi a contributo  hanno subito un azzeramento dell'assegnazione per mancanza di fondi. Ricordiamo che tutte le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo hanno ricevuto la ferale notizia della riduzione o dell'azzeramento dei contributi a fine anno, dunque DOPO aver già svolto le proprie attività, di cui l’intera collettività ha beneficiato. Quanto, invece, al piano spettacolo 2024, non è stato ancora stanziato il fondo per renderlo operativo, così i professionisti non hanno ancora potuto inoltrare domanda di contributo. Questo ritardo impatta negativamente sulla possibilità, per gli operatori, di pianificare e di progettare adeguatamente il proprio lavoro, fino a indurli a desistere o a migrare altrove, laddove le proprie competenze vengono valorizzate e non umiliate. Sì, perché comprendiamo la frustrazione di chi lavora, magari ricevendo meriti e benemerenze fuori regione, e poi è costretto a rimettersi alla benevolenza della giunta di turno per vedere riconosciuto economicamente, e non solo, il proprio lavoro.

Il sottosegretario alla cultura, Michele Casino, dimostri attenzione e dinamismo per invertire questa tendenza. È tempo che la Basilicata assuma protagonismo nella valorizzazione del proprio patrimonio artistico e intangibile, garantendo continuità alle attività culturali e alle decine e decine di professionisti.

Non si può parlare di sviluppo sociale senza un impegno concreto per il mondo della cultura. La Giunta Regionale e gli organi preposti intervengano immediatamente per integrare il piano Spettacolo 2023, nonché per lo stanziamento relativo al piano Spettacolo 2024. Sull'opportunità di mettere in cantiere anche il Piano 2025, ci limitiamo a esprimere auspici, esigerlo da questa maggioranza sembrerebbe davvero troppo. Non ci resta che confidare nel miracolo di San Gennaro… Bardi docet.

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato la fase di scoping prevista dalla procedura di Valutazione Ambientale Strategica sulla proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee ad ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico.

Per la Basilicata i comuni direttamente interessati sono: Matera, Montalbano Jonico, Genzano di Lucania, Montescaglioso, Bernalda, Irsina.

La Regione Basilicata deve presentare necessariamente le proprie osservazioni entro il 26/12 /2024 per le valutazioni di impatto ambientale dei piani e programmi territoriali (pianificazione e programmazione territoriale).

Il 23 novembre è stata e sarà sempre una data storica per tutti i Lucani di buona volontà. La sofferenza del terremoto e la mobilitazione generale di un popolo che ha fatto sentire la sua voce per dire no al deposito unico delle scorie, sono la conferma che esiste nel nostro DNA il senso del civile confronto ma di rispetto per la propria terra.

La marcia dei 100mila di Scanzano, va oggi evocata come una rivoluzione civile a cui fare riferimento per tutte le scelte che non vengono condivise e che invece rischiano di mortificare ancor più un territorio come quello della Basilicata, vocato a sviluppo agricolo e turistico.

Non si faccia diventare anche la battaglia contro le scorie un momento di scontro tra i diversi livelli istituzionali e le forze politiche ma si avvii immediatamente la concertazione tra i vari Enti per non arrivare impreparati - come già accaduto per l’emergenza idrica - all’appuntamento prima procedurale e poi, soprattutto, politico.

È evidente che in questo momento solo l’autorevolezza delle Istituzioni e della politica possa difendere la Basilicata dal rischio delle scorie e pertanto chiediamo al Presidente Bardi di sentirsi, davvero, almeno stavolta, lucano.   

È con profonda emozione che stamattina ho partecipato insieme al presidente Bardi e all’assessore alle infrastrutture Pasquale Pepe, alla presentazione dei lavori di completamento della casa dello studente di Matera.

 

Quest’opera a lungo attesa dalla città e dagli studenti universitari potrà dare centralità al nostro ateneo garantendo il diritto allo studio e attraendo nuovi giovani. 

 

Lo studentato che sarà pronto a giugno 2026 darà alloggio a 150 studenti, che potranno far richiesta tramite ARDSU e accederanno per meriti e valutazione patrimoniale. Sono previsti oltre alle unità residenziali anche ampie zone comuni ed un sistema altamente sostenibile e tecnologico, privo di gas ed esclusivamente elettrico, con energia da fonti rinnovabili. 

 

I vantaggi per i nostri giovani non saranno solo nella tutela del fondamentale diritto allo studio, ma anche nella possibilità di socializzazione, nella seppur lunga battaglia al caro affitti, nella rinnovata attrattività del nostro polo universitario che potrà così riprendere la sua centralità.

 

Esprimo piena soddisfazione per questo passo in avanti verso il completamento e la consegna alla città di questo importante intervento infrastrutturale, non mancherò di vigilare a che i lavori si concludano bene e per tempo. 

 

Chiudo ringraziando il presidente Bardi per non aver fatto mancare la sua vicinanza alla mia amata città e ai suoi giovani.

Alle prime ore del 4 dicembre 2024, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari hanno eseguito in varie località della Puglia e del Lazio, con la collaborazione dell’Arma territorialmente competente, un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, nei confronti di 4 soggetti a vario titolo ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione ed esportazione illecita di reperti archeologici e numismatici.

L’ordinanza scaturisce da una vasta e articolata indagine, convenzionalmente denominata “Art Sharing, avviata nel 2020 dal Nucleo TPC di Bari, che ha portato alla disarticolazione di un sodalizio criminoso dedito allo scavo clandestino, operato da tombaroli e trafugatori esperti, per l’impossessamento illecito e furto di beni culturali appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato, alla conseguente ricettazione tramite uno stabile canale di approvvigionamento illecito e una consolidata rete logistica finalizzata all’occultamento, alla determinazione del valore, alla predisposizione di documentazione accompagnatoria per l’attribuzione di un’apparente lecita provenienza dei beni, nonché al trasporto mediante mezzi idonei (autoveicoli appositamente predisposti e corrieri professionisti) e strategiche comunicazioni atte a eludere eventuali investigazioni (canali telematici anziché telefonici, utilizzo di un linguaggio criptico e false identità personali), oltre alla successiva uscita ed esportazione illecita dal territorio italiano, potendo contare sulla stabile disponibilità all’acquisto da parte di soggetti, anche stranieri, a vario titolo coinvolti nella catena della ricettazione. In particolare, l’intero traffico illecito di reperti archeologici veniva gestito attraverso una fantomatica casa d’aste denominata “COSTA’S GALLERY”, con sede ad Anversa (Belgio), riconducibile a due dei soggetti colpiti dalla misura cautelare, che proponeva la vendita dei beni prevalentemente apuli ed etruschi, illecitamente trafugati da aree archeologiche dell’Italia centro-meridionale, a gallerie e case d’asta in vari paesi europei ed americani. La florida rete commerciale creata, nel procurare un ingente profitto all’organizzazione, ha cagionato un danno di rilevante entità al patrimonio culturale e archeologico nazionale, con dispersione di testimonianze storiche ormai irrecuperabili.

L’inchiesta, sviluppata anche sul piano internazionale, è stata supportata da attività tecniche, dinamiche e telematiche, consentendo di individuare l’intera filiera tipica della classica struttura organizzativa dedita al traffico internazionale di beni archeologici. Infatti, è stata contestata anche l’aggravante della transnazionalità. Il sodalizio aveva basi operative nelle province di Bari, BAT e Foggia e con diramazioni nel Lazio, Emilia Romagna, Repubblica di San Marino, nonché in Belgio e Spagna.

Di rilevante importanza per lo sviluppo estero dell’indagine è stata l’azione sinergica operata dalla Magistratura barese con quelle dei paesi esteri interessati che, grazie al coordinamento di Eurojust, ha permesso - in attuazione di più Ordini Europei d’Indagine (O.E.I.) - lo svolgimento di attività investigative in Belgio, Germania, Spagna e Austria, con l’esecuzione di perquisizioni che hanno portato al rinvenimento e conseguente sequestro di preziose testimonianze storico-archeologiche del patrimonio italiano. Nel contesto estero, inoltre, è stata data esecuzione a tre Rogatorie Internazionali (due in Svizzera e una nella Repubblica di San Marino), anch’esse concluse con l’individuazione di beni attestabili al patrimonio culturale dello Stato italiano.         

Nel corso delle investigazioni sono state eseguite perquisizioni all’estero, con la collaborazione della Guardia Civil spagnola, della Polizia Federale belga e di quella svizzera, a Granada, Valencia, Bruxelles e Lugano, che hanno consentito il sequestro di importanti reperti archeologici acquistati presso la “inesistente” casa d’aste, che inviava i preziosi manufatti avvalendosi della rete logistica di spedizione creata per lo scopo illecito. Tra gli oggetti recuperati (circa trecento) figurano vasi ceramici con decorazioni (in particolare due Hydria a figure rosse, tre Kylix a vernice nera, due Lekanis a figure rosse, una Oinochòe a bocca trilobata), oltre duecento monete in argento e bronzo di varie epoche, molte coniate da zecche dell’antica Puglia (in parte ancora interessate da incrostazioni terrose), anelli in bronzo e pendagli, vari metal-detectors e attrezzature per lo scavo, false attestazioni di provenienza dei reperti e apparati informatici utilizzati per le trattative e le transazioni commerciali. Emergono, fra essi, un eccezionale sarcofago di marmo risalente all’epoca romana imperiale rinvenuto in Belgio e quindici sculture etrusche rinvenute in Spagna, unitamente ad altri reperti ceramici risalenti al V-III sec. a.C. di provenienza italiana.

È importante precisare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che seguirà il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

Potenza, 4 dicembre 2024 “Le nostre cooperative sono imprese al quadrato: non si limitano a generare entrate, ma hanno a cuore le persone, le comunità e i territori. Creano lavoro, rigenerando luoghi abbandonati: così la cooperazione è motore di speranza per il futuro della Basilicata”. Con queste parole, Giuseppe Bruno, Presidente di Confcooperative Basilicata, ha chiuso la Giornata della Cooperazione 2024, tracciando una visione chiara del ruolo fondamentale della cooperazione nello sviluppo della regione.

Nel suo intervento, Bruno ha evidenziato come le cooperative rappresentino un modello unico in grado di coniugare sviluppo economico e coesione sociale, due pilastri fondamentali che la cooperazione riesce a tenere insieme meglio di qualsiasi altro approccio. Citando dati significativi, ha dichiarato: “Oltre il 60% delle nostre cooperative ha una base lavorativa femminile e il 40% sono giovani sotto i 35 anni. Questo dimostra che la cooperazione è uno strumento di inclusione, innovazione e riscatto per il nostro territorio”.

La Giornata della cooperazione, che si è svolta lunedì 2 dicembre presso il Giubileo Maison di Pignola, ha visto la partecipazione di cooperative, istituzioni e stakeholder locali, riuniti per discutere tre temi chiave: connessioni, comunità e narrazioni. Nei tavoli di lavoro sono emersi spunti e proposte per rafforzare i legami sociali, valorizzare le responsabilità collettive e costruire narrazioni condivise che promuovano il senso di appartenenza e identità territoriale.

Le aree interne sono state uno dei temi centrali affrontati durante la Giornata della Cooperazione, evidenziando il ruolo strategico delle cooperative nel contrastare il declino demografico e promuovere lo sviluppo locale. Come ha dichiarato Giuseppe Bruno: “La nostra cooperazione ha avuto un impatto particolarmente rilevante nelle aree interne, con ben il 72,6% degli occupati in cooperative che lavorano in questi comuni. La sfida è quella di ri-connettere questi territori periferici al centro”. Questa presenza capillare rende le cooperative un punto di riferimento essenziale per il rilancio economico e sociale delle zone più marginalizzate.

Annunciate anche prospettive future importanti. “Dobbiamo costruire insieme un tessuto sociale forte, che valorizzi il dialogo e il rispetto per le persone. Alle istituzioni chiediamo un impegno concreto per favorire una cooperazione più stretta e sistematica, consolidando i risultati positivi raggiunti e creando nuove opportunità di sviluppo” ha affermato Bruno.

Guardando al 2025, Confcooperative Basilicata ha annunciato l’elaborazione di un Piano Strategico per lo sviluppo della regione, grazie al lavoro che la nostra Confcooperative Nazionale ha avviato nei mesi scorsi per il rafforzamento dell'azione politico sindacale in tutta Italia. “La cooperazione è pronta, sempre, a tessere una nuova narrazione per il nostro territorio. Questo è il nostro impegno: rendere la Basilicata un esempio di innovazione e crescita, capace di offrire opportunità concrete alle nuove generazioni” ha concluso Bruno.

Pagina 1 di 97

Porta MJ Radio sempre con te

Scarica la nostra APP ed ascolta la musica di MJ Radio sul tuo smartphone.

 

os

android.

os

 

Ci trovi anche su

 

os

android.

os

os

os

os

os

os