Mercoledì, 14 Giugno 2023 09:05

FUNERALI DI STATO L'ITALIA DIVISA IN DUE

Si svolgeranno oggi in duomo a Milano i funerali di stato di Silvio Berlusconi, questa particolare cerimonia spetta a chi ha ricoperto la carica di presidente di un organo costituzionale, sia nel caso in cui il decesso è avvenuto durante il mandato, sia quando è avvenuto dopo la cessazione. Inoltre, hanno diritto alle esequie di stato anche i ministri che sono morti durante la permanenza in carica.

Fin qui nulla da dire si sta rispettando un protocollo ed è giusto che sia così, ma era il caso di proclamare il lutto nazionale? In passato era accaduto soltanto in due casi, per gli ex presidenti della Repubblica Giovanni Leone e Carlo Azeglio Ciampi. "I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano ma il lutto nazionale per una persona divisiva com'è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna". A dirlo, ospite di Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, è Rosy Bindi. Infatti è stata proprio l'esponente PD a lanciare la polemica e sicuramente ha abbracciato buona parte del pensiero italiano, per carità chi non ha mai sbagliato nella propria vita scagli la prima pietra,non si possono negare certo le doti imprenditoriali del cavaliere, ma ,allo stesso tempo non possiamo trascurare il suo passato burrascoso con la legge e di certo non sta a noi giudicare; di certo Falcone , Borsellino, il Gen. Dalla Chiesa hanno ricevuto meno onori eppure hanno dato la vita nel vero senso della parola per cercare di salvare l'Italia dalla morsa della mafia e della corruzione, sicuramente la proclamazione del lutto nazionale in quegli anni così difficili e così bui per la nostra nazione avrebbe avuto oltre al totale consenso della nazione anche un forte impatto vero gli esponenti mafiosi che hanno causato tutto ciò. Fatto sta che oggi alle 15 in duomo si celebreranno i funerali e la macchina organizzativa messa in moto per l'evento non è affatto semplice, sono state interpellate forze speciali dei reparti dei carabinieri e degli organi di polizia, tiratori scelti, in piazza sono attese più di diecimila persone.

Lasciamo la chiusura alle parole di Giorgio Gaber: Mi scusi Presidente


Non è per colpa mia
Ma questa nostra Patria
Non so che cosa sia
Può darsi che mi sbagli
Che sia una bella idea
Ma temo che diventi
Una brutta poesia...
Io non mi sento italiano
Ma per fortuna o purtroppo lo sono.


F. Quinto per MJ Radio

 

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